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incesto

Mio figlio Sasha


di Membro VIP di Annunci69.it OrsoB
07.01.2025    |    15.959    |    26 9.6
"Mi distesi nuda sul letto e trascinai lui accanto a me, gli accarezzai il cazzo duro come il marmo e lo baciai con passione in modo tale che le nostre lingue..."
Mi son sposata quando avevo 17 anni, ero incinta e i miei genitori mi consigliarono di convenire a nozze con il ragazzo responsabile della gravidanza e, nonostante non desiderassi farlo, accettai malvolentieri il suggerimento. Dopo pochi mesi detti alla luce uno splendido bambino, decidemmo di chiamarlo Sasha.
Mio marito, di soli due anni più di me, fu costretto a trasferirsi all’estero, per far fronte ai bisogni della nostra giovane famiglia, mentre io, continuando a vivere a casa dei miei genitori, provvedevo alla crescita del piccolo Sasha.
Mio marito restava all’estero per lavoro 11 mesi all’anno e tornava a casa solo durante le ferie estive, per sole 4 settimane, durante le quali potevo finalmente lasciarmi andare ai piaceri sessuali.
Non ero attratta da altri uomini, desideravo sessualmente solo il padre di mio figlio, soddisfacevo ogni suo desiderio erotico, anche quelli che a me parevano più oscuri e indecenti.
Durante gli 11 mesi nei quali mio marito era assente mi accontentavo di veder crescere mio figlio e giorno dopo giorno mi accorgevo sempre di più di quanto somigliasse a suo padre.
Prima l’infanzia, poi arrivò l’età della scuola e infine l’adolescenza. Il bambino nato dal mio matrimonio si era trasformato in un bellissimo ragazzo.
Deceduti i miei genitori in età avanzata, mi ritrovai a vivere nella casa paterna da sola con mio figlio. Mio marito all’estero aveva messo su una nuova famiglia, questo, inevitabilmente, fece sì che divorziassimo.
Fin dalle prime fasi dell’adolescenza notai in Sasha alcuni cambiamenti nel comportarsi in mia presenza, restava chiuso nella sua stanza nella quale mi permetteva di entrare, per rassettarla, solo quando lui era fuori di casa.
Voi mamme penserete che tutti gli adolescenti si comportano allo stesso modo, ma sapete anche che questi cambiamenti ci spingono a curiosare per cercare di capire se qualcosa deve essere corretta onde evitare possibili conseguenze negative.
Un giorno, durante il caldo mese di luglio, casualmente mi accorsi che, Sasha andando via di casa, aveva dimenticato di spegnere il suo PC e così decisi di sbirciare, per capire cosa solitamente facesse col computer. Sul desktop erano presenti diverse cartelle ma una m’incuriosì più di ogni altra, il nome della cartella corrispondeva al mio “Silvana”. La cartella conteneva delle foto, di cui non conoscevo l’esistenza, che mi ritraevano mentre dormivo. Le fotografie erano state scattate nei periodi più caldi dell’anno, durante i quali ero solita dormire in reggiseno e mutandine, senza coprirmi con le lenzuola.
Perché mio figlio aveva deciso di ritrarmi a mia insaputa con indosso solo gli indumenti intimi? Mi sentivo turbata, infastidita in un certo senso. Qual’era lo scopo? Cosa ne faceva di quelle foto? Decisi di indagare più a fondo, da quel momento avrei osservato con più attenzione il comportamento di mio figlio senza che Lui se ne potesse rendere conto. Escogitai di spiarlo.
Acquistai sul web una piccolissima telecamera wireless che collegai al mio smartphone e la posizionai nella sua stanza nascondendola in modo tale che Lui non potesse accorgersi della presenza ed io potessi godere della più ampia visuale di ciò che avrebbe potuto fare in corrispondenza della scrivania sulla quale era posizionato il suo PC.
Capitò presto l’occasione di video-controllare mio figlio nella sua stanza mentre era alle prese con il computer. Una mattina, non appena sentii chiudere a chiave la porta della sua cameretta, mi diressi nella mia stanza da letto e misi in funzione il software di sorveglianza sul mio cellulare. Sasha si spogliò, restando con indosso solo la maglietta a maniche corte e i boxer intimi. Accese il PC e si sedette in modo tale da poter osservare il monitor chiaramente. Sullo schermo comparve subito una delle foto che mi ritraeva mentre dormivo seminuda e nello stesso istante mio figlio cominciò ad accarezzarsi l’inguine, sfilò il cazzo già duro dalle mutande e inizio a masturbarsi. Lasciai cadere il mio cellulare, quasi inorridita per ciò che stava succedendo, lo raccolsi dal pavimento spegnendo subito l’applicazione di video sorveglianza.
Uscì dalla mia stanza da letto nervosa, desideravo correre da mio figlio e sgridarlo per quello che stava facendo, ma mi trattenni, se lo avessi fatto Lui avrebbe scoperto che lo stavo spiando violando la sua privacy. Mi vestì frettolosamente e andai via di casa con la speranza di calmare il mio nervosismo. Guidai l’auto senza meta, girai per la città per diverso tempo, sostai in una piazzola, spensi il motore e rimasi immersa nei miei pensieri per un lungo periodo di tempo.
Mentre ero lì ferma non mi accorsi del tempo che scorreva. Quando finalmente la rabbia sembrò fosse passata, rimisi in moto l’auto e raggiunsi la nostra abitazione.
Appena entrata chiamai a voce alta mio figlio per discutere con lui di ciò che aveva fatto, ma mi resi conto che era uscito. Decisi allora di parlargliene non appena fosse rientrato.
Sasha tornò a casa nel tardo pomeriggio con tre amici, con i quali si rinchiuse nella sua stanza, chiudendola dietro di se a chiave, senza nemmeno darmi la possibilità di salutarlo e di guardarlo negli occhi.
Ero ancora arrabbiata, avrei dovuto aspettare che i suoi amici andassero via per potergli parlare di ciò che avevo visto con la videocamera nascosta nella sua stanza.
Mentre riflettevo su quella cattiva esperienza vissuta poche ore prima, un dubbio mi passò per la testa: Perché mio figlio si era chiuso in stanza con i suoi amici senza nemmeno salutarmi? Cosa erano in procinto di fare? Fumare hashish? Ubriacarsi? Dovevo assolutamente sapere. Presi il mio smartphone e rimisi in funzione il software di sorveglianza.
Shoccata da ciò che vedevo fui costretta a soffocare un urlo. Mio figlio stava mostrando ai suoi amici le foto che aveva scattato a mia insaputa. Lui e i suoi amici erano difronte al monitor con gli occhi spalancati a osservare quelle foto indecenti.
Questa volta non spensi il mio telefono, rimasi a guardare. Ridevano compiaciuti, uno di loro si alzò in piedi e muovendo il bacino avanti e indietro simulava l’atto sessuale, gli altri due si accarezzavano la patta dei pantaloni rigonfia per l’eccitazione e mio figlio sghignazzava guardandoli.
Mentre osservavo questo spettacolo indecoroso, avverti una forte sensazione di calore all’inguine. Cosa mi stava succedendo? Ero incredula, stavo provando piacere nel guardare le reazioni di quei ragazzi e di mio figlio, alla vista delle mie foto. Istintivamente infilai le dita nelle mie mutande e mi accorsi che mi ero bagnata. Stavo provando piacere per ciò che vedevo. Mi diressi nella mia stanza da letto, tolsi via gonna e mutande e continuando a guardare iniziai a massaggiare dolcemente il clitoride. Dopo pochi minuti ebbi un potentissimo orgasmo che mi lasciò completamente scossa sul letto. Mi addormentai.
Non so quanto tempo fosse passato da quando mi ero addormentata, dei leggeri rumori, provenienti dalla porta della mi stanza da letto mi avevano destato, Guardai in direzione della porta e vidi che era socchiusa, era buio e non riuscivo a vedere nulla oltre la porta socchiusa, sentivo solo qualche piccolissimo rumore. Pensai a mio figlio, ai suoi amici, pensai che forse erano loro i responsabili dei lievi rumori. Io ero ancora distesa sul letto e non indossavo gonna e mutande, era buio, accesi la luce sul comodino, divaricai le gambe e cominciai ad accarezzarmi il clitoride, poi infilai due dita nella vagina e cominciai a muoverle su e giù per masturbarmi. Non impiegai molto ad avere l’orgasmo, mi alzai dal letto e mi denudai completamente, mi posi davanti al grande specchio della stanza da letto e mi accarezzai i seni, avvicinai i capezzoli alla bocca, uno alla volta, e li succhiai, ricominciai a masturbarmi con forza, afferrai una spazzola poggiata sul comò e la feci scivolare nella vagina, gemevo, godevo, mi misi carponi sul materasso e spinsi il manico della spazzola nell’ano, urlai per il dolore ma continuai a spingere con forza e mentre lo facevo accarezzavo il clitoride con l’altra mano e in questo modo ebbi un ulteriore potente orgasmo.
Non appena ritornai in me indossai i miei vestiti, spalancai la porta della mia stanza e mi recai in cucina, dove mio figlio era intento a preparare qualcosa da mangiare, mi resi conto che i suoi amici erano andati via.
Non dissi nulla e mio figlio fece altrettanto.
Appena finimmo di cenare ci dirigemmo ognuno nella propria stanza. Ripresi il cellulare e ricominciai a spiare cosa stesse facendo in quell’istante, era davanti al monitor del suo PC sul quale vedevo il video che poco prima, forse ancora in compagnia dei suoi amici, mi aveva ritratto mentre facevo quelle oscenità, aveva i jeans e le mutande abbassate e si masturbava.
Gridai ad alta voce il suo nome chiedendogli di raggiungermi immediatamente nella mia stanza. Arrivò poco dopo, con gli abiti ricomposti. Gli dissi, con voce ferma, di avvicinarsi a me mentre io mi ponevo seduta sul materasso. Non appena mi fu vicino, senza alcuna esitazioni gli sbottonai i pantaloni e con un solo gesto gli abbassai anche le sue mutande. Aveva il cazzo ancora duro, mi avvicinai a lui e con la bocca lo feci scivolare fino a toccare la gola profondamente. Sasha non si mosse, rimase fermo e non disse nulla.
Dopo poco gli ordinai di spogliarsi completamente mentre io facevo altrettanto. Mi distesi nuda sul letto e trascinai lui accanto a me, gli accarezzai il cazzo duro come il marmo e lo baciai con passione in modo tale che le nostre lingue danzassero avviluppate l’una all’altra.
Lo cavalcai come mai avevo fatto con mio marito. Urlavo dal piacere, godevo orgasmi ripetuti e poi mi misi carponi sul letto e gli chiesi di sfondarmi il culo. Mentre mi spaccava il culo gli ordinai di non sborrare nel culo ma di infilarlo poco prima di godere nella vagina e lui lo fece e senti un fiotto potente di sperma che m’inondava e allo stesso tempo colava dalla mia fica copiosamente.
Da quel giorno quasi ogni sera ho fatto sesso con mio figlio. Insieme a lui abbiamo percorso le vie del sesso più trasgressivo e osceno ma questa è un’altra storia che vi racconterò se il tempo mi darà occasione.
Con amore, Silvana.
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